Questi sono alcuni quesiti che spesso vengono posti da chi comincia ad approcciarsi alla REBT.
È vero che la REBT mira ad aiutare le persone a liberarsi di tutte le emozioni negative attraverso il pensiero logico?
Questa è una cattiva interpretazione della REBT. Probabilmente più di ogni altro approccio, la REBT enfatizza il coinvolgimento delle emozioni in quasi tutti gli aspetti del nostro pensare e del nostro agire. Nella psicoterapia REBT i clienti vengono incoraggiati fin dall’inizio ad entrare in contatto con le proprie emozioni, ad averne consapevolezza e ad accettarle. La REBT sostiene che quando le nostre emozioni afflittive diventano troppo intense (es. rabbia, panico o depressione), non solo ci sentiamo molto infelici ma la nostra capacità di gestire la nostra vita comincia a deteriorarsi. In quei momenti la qualità dei nostri pensieri cambia e iniziamo a vedere le cose fuori prospettiva, a condannare gli altri per le loro trasgressioni, a diventare meno tolleranti verso le difficoltà e le avversità della vita. La REBT aiuta a ristabilire l’equilibrio emotivo nella vita dell’individuo, fornendo delle procedure per pensare in maniera più realistica e razionale su se stessi, sulle altre persone e sul mondo.
Ma emozioni come la rabbia e l’ansia sono normali ed appropriate?
Certamente! E’ come si reagisce a queste emozioni ad essere importante. Sperimentare un’intensa irritazione e dispiacere quando le cose vanno male può motivare a cambiare queste condizioni frustranti. Sentimenti di rabbia, d’altra parte, possono frequentemente portarci in guai seri, quando ci comportiamo in maniera impulsiva ed autodistruttiva. Un po’ d’ansia o un qualche livello di preoccupazione sull’affrontare, ad esempio, il nostro capo può aggiungere un sottile eccitamento che migliora la nostra performance; troppa ansia, invece, può interferire con i nostri pensieri e le nostre azioni. Anche se la REBT cerca di ridurre le emozioni dannose, ciò non significa che sia malsano sperimentare intense emozioni di dolore o dispiacere quando si subiscono delle disgrazie.
La REBT è solo una questione di argomentazioni intellettuali?
La REBT aiuta le persone insegnando loro a riconoscere e a prendere le distanze da quegli aspetti dei loro pensieri che non sono ragionevoli, accurati o utili. Questo è ciò che s’intende per argomentazione intellettuale. Ciononostante, la REBT usa anche una varietà di procedure emotive, immaginative e comportamentali create per ridurre l’impatto di emozioni disturbanti e aumentare l’efficacia personale. Procedure che includono l’immaginazione razionale-emotiva, l’assertività, esercizi anti-vergogna e di assunzione di rischio ed altre tecniche comportamentali.
L’enfasi della REBT sulla riduzione della sofferenza emotiva che si prova in seguito a ingiustizie subite o in seguito a disgrazie non incoraggia alla passività e alla rassegnazione?
Una delle massime preferite dalla REBT (ideata da Reinhold Neibuhr) è: “Dammi il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare, la serenità di accettare quelle che non posso cambiare e la saggezza per capirne la differenza”. La REBT cerca di aiutare gli individui sia aiutandoli a gestire più efficacemente le loro emozioni dolorose, che rendendoli capaci di cambiare il loro comportamento e di migliorare il loro mondo, ove ciò sia possibile. Quando diventi troppo turbato è molto più difficile comportarsi in maniera costruttiva. Acquisendo la capacità di dominare emozioni disturbanti si diventa molto più abili nell’agire assertivamente per cambiare le cattive circostanze esterne.
La REBT è realmente utile solo con persone molto intelligenti?
La REBT può funzionare molto bene con le persone molto intelligenti. Una buona capacità mentale può aiutare certe persone ad analizzare più velocemente il modo in cui i loro pensieri sono illogici quando sono turbati. Tuttavia, solo perché si ha il potenziale per rilevare velocemente i lati irrazionali dei propri pensieri non significa che si utilizzerà questo potenziale per aiutare se stessi. Molte persone intelligenti sono più motivate a discutere sugli aspetti “giusti” dei loro pensieri piuttosto che considerare il fatto che potrebbero avere torto. Durante gli anni, le procedure della REBT sono state utilizzate con bambini di cinque o sei anni e anche con bambini che presentavano difficoltà di apprendimento. I terapeuti REBT sono stati allenati ad adattare la Terapia Razionale Emotiva Comportamentale a vari tipi di clienti, da quelli intellettivamente molto brillanti a quelli meno dotati, da quelli molto colti a quelli poco scolarizzati.
La REBT sostiene che ognuno è responsabile delle proprie reazioni emotive, ma così facendo non si rischia di invalidare il cliente?
Questo può accadere solo se si applica la REBT in modo maldestro. Il terapeuta REBT sa quanto sia importante creare un’alleanza con i clienti che sia d’aiuto e di supporto. Sanno che non tutte le persone che entrano in terapia sono subito pronte ad agire per il cambiamento, in quanto per il loro specifico tipo di personalità, hanno bisogno di molto supporto ed empatia prima che siano pronte ad attivarsi per il cambiamento. Allo stesso tempo, il terapeuta REBT tende ad avere un ruolo attivo con i loro clienti. Aiuta il più velocemente possibile le persone a procurarsi strumenti utili a superare le convinzioni che procurano emozioni disturbanti, rendendole in tal modo libere di affrontare i loro problemi quotidiani con tutte le loro risorse a disposizione.
Utilizzando delle procedure così attive, i terapeuti REBT non “controllano” i loro clienti?
I terapeuti REBT lavorano collaborativamente con i clienti per fare chiarezza sui problemi del momento e per identificare i problemi più importanti su cui lavorare insieme. È vero che i terapeuti REBT sono attivi nell’insegnare ai clienti nuove procedure per superare i loro pensieri nocivi, ridurre l’impatto di emozioni nocive e cambiare i comportamenti controproducenti. In ogni caso, la REBT non controlla il cliente. Piuttosto, responsabilizza i clienti a gestire i loro problemi emotivi più efficacemente e a dominare i loro comportamenti per cercare di ottenere di più di ciò che vogliono dalla vita.
La REBT impone alle persone determinati criteri per stabilire ciò che è razionale?
La REBT definisce convinzioni razionali quelle che aiutano le persone a vivere una vita piena, sana e soddisfacente. Durante gli anni, Albert Ellis ha identificato un insieme di convinzioni razionali o valori che promuovono la felicità e la sopravvivenza. Per esempio, l’auto-accettazione razionale – che implica superare la tendenza ad affibbiarsi dei giudizi totali – sembra aiutare le persone a ridurre significativamente l’ansia e ad aumentare sentimenti di auto-accettazione. L’elevata tolleranza alla frustrazione, che il terapeuta REBT cerca di promuovere nel cliente, incoraggia ad accettare (non a gradire) le difficoltà della vita e le imperfezioni delle altre persone e conduce ad una maggiore perseveranza, pazienza e capacità avere buone relazioni con gli altri. I terapeuti REBT sono comunque accorti nel non imporre convinzioni razionali. La REBT accetta che vi siano anche altri sistemi di convinzioni “non razionali” che possono aiutare le persone a raggiungere la felicità. E, ancora, la REBT accetta il sistema di valori del cliente e lavora all’interno di quella cornice per facilitare il raggiungimento degli obbiettivi del cliente.
La REBT è centrata sul presente, ma non è necessario analizzare il passato per comprendere realmente i problemi delle persone?
La REBT in realtà riconosce che potremmo essere stati fortemente influenzati dagli eventi dell’infanzia. Molto di ciò che pensiamo di noi stessi e i nostri stessi valori sono stati appresi attraverso esperienze del passato. Ma il passato è con noi solo sotto forma di convinzioni che portiamo nella nostra mente nel presente.
La REBT si concentra sulle convinzioni che sono dannose per la nostra vita emotiva e per i comportamenti attuali, piuttosto che sulle convinzioni che si sono formate nella nostra lontana infanzia o nel più recente passato. La REBT sostiene che il disagio del nostro passato esercita la sua influenza attraverso i nostri schemi di pensiero e le nostre convinzioni attuali. Albert Ellis sosteneva che sebbene non possiamo cambiare il passato, possiamo cambiare il modo in cui permettiamo al nostro passato di influenzare come siamo oggi e come saremo in futuro. In quest’ottica la REBT è un approccio positivo alla vita e alla soluzione dei problemi.
Enfatizzare le convinzioni e i valori dell’individuo ed eliminare le doverizzazioni, non rende la REBT incompatibile con i valori religiosi?
La psicologia ha scoperto che quando le persone impongono aspettative rigide a se stesse, alle altre persone e al mondo, è probabile che sperimentino inutile sofferenza emotiva. Nella REBT queste aspettative sono chiamate doverizzazioni. Ad esempio, “Devo sempre riuscire bene nelle cose importanti che faccio” può mettere l’individuo in una posizione molto vulnerabile non appena sbaglia o fallisce in qualcosa. La REBT riconosce l’importanza conseguire ciò che è in accordo coi propri valori, ma aiuta le persone a smetterla di aspettarsi di riuscire sempre in ogni cosa. I terapeuti REBT sostengono un sistema di valori basato più sulla preferibilità: che incoraggi le persone a lavorare verso i loro obbiettivi professionali senza mai condannarsi né biasimare nel caso in cui fallissero. In modo simile, la REBT è utile nell’aiutare persone di orientamento religioso diverso ad accettare maggiormente se stessi e coloro i quali potrebbero non condividere il loro sistema di valori. È ovvio comunque che in ambito religioso la REBT è contraria ad ogni forma di intolleranza, fondamentalismo e imposizione di un particolare credo.
Trovo che la REBT abbia senso ma non riesco ad applicarla con me stesso, la capisco intellettualmente ma non “emotivamente”.
A pensarci bene, ciò che la REBT cerca di realizzare suona piuttosto ambizioso: il suo obbiettivo è addirittura la trasformazione del nucleo centrale delle convinzioni irrazionali che abbiamo continuato a ripeterci, a vivere e a provare per tutta la vita. Per molte persone ci vuole tempo prima che la loro parte emotiva profonda segua ciò che intellettivamente sanno già.
Imparare nuovi modi dei pensare e nuove convinzioni può essere paragonato ad una carrozza trainata da cavalli che ha avuto la stessa guida e gli stessi cavalli per anni. I cavalli sanno esattamente dove andare senza che la guida debba indicarglielo. Una volta cambiata la guida (nuovi modi di pensare), i cavalli continuano ad andare nelle solite direzioni (vecchie emozioni e comportamenti), ma la nuova guida deve dar forza alle redini per ottenere un cambiamento di direzione (nuove emozioni e comportamenti). L’aspetto positivo della tenacia nell’utilizzare la REBT è che presto ti renderai conto che stai imparando nuovi modi di sentire e di comportarti e che finalmente hai preso in mano le redini della tua vita.